A ogni ricorrenza della sua entrata in vigore la Costituzione è stata oggetto di nuove letture: oggi, dopo cinquant'anni, ci appare quasi in bilico fra un radicale ripensamento critico del passato da cui è nata e gli esiti incerti della revisione in corso. La Costituzione non gode più di una presunzione assoluta di legittimità, non è più un punto di riferimento indiscusso, è insomma, una Costituzione contesa. Essa ha posto le premesse di una nuova cittadinanza democratica, ma il senso di tale cittadinanza è incerto fra gli italiani: non è diventato fondamento di un'identità collettiva. Incombe sul Paese il sentimento di una perdita di valori condivisi e di una minaccia alla sua stessa unità. Su questi temi l'autore sviluppa il filo di una riflessione storica che tende a ricuperare il significato della Costituzione. Necessaria è una riforma, na non un "nuovo indizio"; il problema non è quello di ridisegnare da capo, secondo un modello astratto, gli ordinamenti del Paese, quanto di correggerli e aggiornarli sulla base dell'esperienza maturata e delle esigenze di una società cresciuta. L'analisi storica che si sviluppa in queste pagine, e che è anche storia di un cinquantennio di Repubblica, indica la "pratica dell'emendamento" come via per il consolidamento della democrazia.
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Titolo: La Costituzione contesa
Autore:
Pietro Scoppola
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 1998
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788806149291