"La storia, o meglio, la favola, di Cerami è semplice, lineare: in un lebbrosario, secondo una legge promulgata in Francia e dall'autore estesa all'Italia, viene rinchiusa una giovane prostituta, Bianca Maria, affetta dalla nuova peste dell'epoca, la sifilide. Secondo la sentenza emessa dai giudici che l'hanno condannata alla reclusione perpetua, Bianca Maria è molto pericolosa. In realtà, Bianca Maria è una vittima, diciamo così, dell'amore.La scrittura di Cerami non ha nulla di dialettale. Ciò non toglie che si avverta continuamente come il sottofondo rude e sapido di una voce evocatrice, di un luogo preciso, cioè Roma o meglio quella parte del Lazio, ai tempi degli Stati della Chiesa Selvaggia e disabitata, che confina con la più gentile e prospera Campania. La scrittura de "La lepre" aderisce a quei paesaggi di briganti e di malaria come un abito cucito addosso al corpo che se ne riveste. Ma bisogna dire, a questo punto, che la sifilitica e lebbrosa Bianca Maria e, in misura minore, il suo amante, il protofisico Tommaso, non sono figure di paesaggio ma personaggi drammatici e commoventi anche perché emblematici non soltanto del manzoniano Seicento ma soprattutto, sia pure in maniera indiretta, del nostro tempo". (Alberto Maravia)
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37852E | nuovo | € 10,00 | Acquista |
Titolo: La lepre
Autore:
Vincenzo Cerami
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 1996
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788806139599