Rinascimento inquieto

Ezio Raimondi

La metafora di un'inquietudine di un'epoca, che è difficile condurre alla morale luminosa di una classicità armonica e fiorente, vuole compendiare, sin dal titolo, lo stile di un pensiero critico polifonico, consapevole della provvisorietà delle formule che per consuetudine designano un sistema culturale. La stessa categoria di Manierismo, pure fertile e tuttora forse vitale, diviene nell'arco di questi saggi lo strumento di un'interpretazione che continua a interrogare le persone e i testi del tardo Cinquecento non per costruire un quadro unitario, ma per coglierne le peculiarità nello scorcio di una prospettiva parziale: senza che la ricerca delle costanti sacrifichi la pluralità imprevedibile e viva degli individui nel flusso drammatico del tempo. Così il motivo della vitalità del Tasso, narratore "passionato", si salda all'indagine stilistica intorno a un petrarchismo meridionale d'impronta epigrammatica nuova, ormai prossima alla poetica balenante dell'acutezza. E, di rincalzo, dialogando con la parola petrarchesca, il commento di un filologo polemico e geniale come il Castelvetro, insieme con la lettura elegante di un Bernardino Daniello, disegnano un'inchiesta tra la natura e la regola, che coinvolge non solo le forme del gusto letterario, ma anche i paradigmi di una storia culturale europea.

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Titolo: Rinascimento inquieto
Autore: Ezio Raimondi
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 1997
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ISBN: 9788806123178