Suonare le parole è un testo che nella sua sorprendente brevità, adempie a diverse funzioni, tutte altrettanto importanti. Si presenta innanzitutto come accurata analisi di un'opera musicale contemporanea (Sinfonia di Luciano Berio, scritta nel 1968-69), colmando così, almeno nello specifico, quella grave mancanza di testi critici che mettano in grado il pubblico di ascoltare il brano in oggetto con raffinati strumenti culturali. Il testo si estende comunque al di là dell'analisi pura e semplice dell'opera, fornendo al lettore in maniera del tutto discorsiva gli elementi storico-culturali necessari a capirne la "poiesis", vale a dire tutta l'attività di invenzione e di costruzione che sta a monte del lavoro finito. Esso permette quindi di superare quel luogo comune tanto diffuso anche nel pubblico più colto e avveduto che colloca un capolavoro musicale nel limbo di una genialità non meglio definita. Suonare le parole riesce a illustrare con estrema chiarezza il lavoro e i processi di pensiero (consci e inconsci) che stanno dietro a una composizione musicale. In questo, si tratta di un saggio utile a tutti, musicisti e non, specialisti e profani, perché fa capire le qualità culturali del lavoro musicale. Nell'importante prefazione di Nicolas Ruwet, eminente studioso dell'analisi linguistica, musicale e poetica, vengono inoltre sottolineati alcuni presupposti fondamentali del lavoro di Berio e dell'atteggiamento analitico di David Osmond-Smith, docente di musica all'università del Sussex.
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Titolo: Suonare le parole
Autore:
David Osmond Smith,
N. Bernardini
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine:
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ISBN: 9788806121945