Negli archivi francesi si trova un gran numero di lettres de rémission: domande di grazia rivolte al re e ai suoi tribunali da persone colpevoli di omicidio che, nel giustificare l'atto compiuto, raccontano come si sono svolti i fatti, aggiungono particolari sul contesto della vicenda, sulla loro vita, la famiglia, le altre persone coinvolte, e così via. Natalie Zemon Davis non si propone di ricavare da questi racconti notizie sulla società o l'economia del tempo: è invece interessata ai modelli retorici, al modo in cui gli attori di queste vicende organizzano il materiale narrativo. A come essi "raccontano una storia". Vengono così esaminate le circostanze all'interno delle quali le narrazioni, attraverso elaborazioni successive, si producono, dal primo resoconto orale alla definitiva fissazione sulla pagina scritta. Si confrontano poi le diverse "strategie narrative" seguite da aristocratici, artigiani e contadini, e si paragonano i modelli letterari dei fatti di sangue - da Shakespeare a Margherita di Navarra - con queste meno eroiche, ma non prosaiche, e talvolta altrettanto feroci, narrazioni reali.Infine, da storica, l'autrice rileva la differenza dei racconti delle donne, in cui si avverte la necessità di evitare motivazioni "maschili" del delitto - l'onore ferito, la collera, ad esempio - che le porrebbero in cattiva luce agli occhi dei giudici contemporanei, e in cui è quindi evidente il tentativo di elaborare moduli diversi del narrare, che traggono spunto dalle peculiarità della condizione femminile.
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Titolo: Storie d'archivio. Racconti di omicidio e domande di grazia nella Francia del Cinquecento
Autore:
Natalie Zemon Davis,
P. Guarnieri,
Patrizia Guarnieri
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine:
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ISBN: 9788806121396