Per ricordare il Cinquantesimo della morte del più rilevante ed emblematico editore del Novecento, colui che la casa editrice l'ha non solo creata, ma anche sviluppata e consolidata fino a farla diventare la più grande in Italia, si è voluto mettere in evidenza lo stretto rapporto che molti scrittori hanno avuto con il loro editore e la stima di cui era circondato. Due le tipologie di scritti qui raccolti: una selezione delle dediche autografe apposte dagli autori su volumi conservati nella sua biblioteca privata e alcuni «scritti d'omaggio» tra quelli redatti nel 1957 in occasione dei festeggiamenti per i cinquant'anni di attività della Mondadori. Ne emerge il profilo fisico e intellettuale di Arnoldo Mondadori, il suo ruolo nella casa editrice e il modo in cui è stato percepito nel corso di un'attività durata per oltre sessant'anni: il suo «fiuto editoriale»; il fatto inoppugnabile che a lui spettasse l'ultima parola su ogni scelta, anche (e forse prima di ogni altra) quella della pubblicazione di un testo; la capacità di coinvolgere l'autore fino a farlo sentire un tassello importante sia del grande programma editoriale sia della «famiglia Mondadori». Sono scritti in cui si legge in filigrana la storia dell'editoria del Novecento: passaggi di casa editrice, corteggiamenti, successi, talvolta anche delusioni o recriminazioni; ma su tutto vince l'orgoglio di far parte della "casa" di un editore che ama i libri e che li considera uno strumento per trasmettere la conoscenza a tutti i potenziali lettori, soprattutto quelli comuni. «La sua casa di Milano, la sua villa di Meina e il suo catalogo editoriale accoglieranno molti tra i maggiori scrittori italiani e stranieri del Novecento» ha scritto Gian Carlo Ferretti, «con i quali egli dispiegherà il suo charme seduttivo e la sua signorilità». Tra «il Presidente» e la sua azienda c'era un'assoluta coincidenza; agli occhi degli autori Arnoldo Mondadori era nello stesso tempo l'uno e l'altra: Riccardo Bacchelli lo ringrazia di averlo accolto «nella tua Casa e in casa tua». Un editore, sintetizza Carlo Bernari, che unisce la maturità degli anziani alla passione dei giovani: «A diciassette anni Arnoldo Mondadori cominciò ad aggirarsi fra i libri con l'esperienza e la saggezza di un cinquantenne; a sessantasei anni compiuti, egli vi si muove invece con la freschezza, l'entusiasmo e il coraggio di un ventenne. Credo di individuare in questo capovolgimento dei termini il goethiano segreto che ha portato Arnoldo Mondadori ad occupare il posto che occupa nella cultura italiana».
Prezzo: € 18,00
Titolo: Al mio Editore. Dediche ad Arnoldo Mondadori
Autore:
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 1900
Pagine: 112
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788804744672