Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)

Bruno Vespa

In questo libro appassionante quanto un romanzo, Bruno Vespa racconta come e perché tre anni di guerra civile (1919-1922) consegnarono il potere all'uomo che l'avrebbe tenuto per un ventennio e perché la «democrazia autoritaria» del primo biennio (1923-1924) si trasformò in dittatura dopo il delitto Matteotti. È la fine del novembre 1919: Benito Mussolini ha fondato da poco i Fasci di combattimento, ma ha perso in modo disastroso le prime elezioni politiche, tanto da pensare seriamente di piantare baracca e burattini: pochissimi voti e nessun seggio. Appena tre anni dopo, il Duce del fascismo è a capo del governo, acclamato dalla folla e incoraggiato da insospettabili antifascisti che gli chiedono di rimettere in sesto un paese distrutto, demotivato, indebitato e diviso. In questo libro appassionante quanto un romanzo, Bruno Vespa racconta come e perché tre anni di guerra civile (1919-1922) consegnarono il potere all'uomo che l'avrebbe tenuto per un ventennio e perché la «democrazia autoritaria» del primo biennio (1923-1924) si trasformò in dittatura dopo il delitto Matteotti.

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Titolo: Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)
Autore: Bruno Vespa
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 368
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788804728559