Gli effetti della guerra non rimangono confinati nel luogo e nel tempo in cui vengono combattute le battaglie: continuano attraverso i secoli, si propagano fuori dai campi bellici. È quello che è successo con la sconfitta ateniese di Delio, nel 424 a.C., durante la guerra del Peloponneso: uno scontro che ha portato innovazioni tattiche decisive nelle tecniche degli opliti, e ha inoltre contribuito a diffondere la filosofia di Socrate, che lottò coraggiosamente in quell'occasione. Ventitré secoli dopo, la carneficina di Shiloh, nel 1862, durante la guerra di Secessione americana, con la morte del brillante stratega sudista Albert Sidney Johnston, che ha fatto nascere un senso di tragica fatalità destinato a permeare la cultura del Sud degli Stati Uniti per decenni. Risonanza ancora maggiore ebbe forse l'agonia di Okinawa, del 1945, durante la seconda guerra mondiale, che spinse i giapponesi ad adottare su vasta scala la tecnica delle missioni suicide, talmente lontana dalla mentalità occidentale da riuscire ancora oggi incomprensibile e spiazzante. Grazie alla sua ampia conoscenza della storia, non solo militare, e alla sua capacità di raccontare gli scontri armati, Hanson ancora una volta illumina in questo libro la centralità dei conflitti nella vicenda umana, mostrandoci la capacità degli eventi bellici di cambiare in maniera duratura la società e la cultura.
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Titolo: Il volto brutale della guerra. Okinawa, Shiloh e Delio: tre battaglie all'ultimo sangue
Autore:
Victor Davis Hanson
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 2019
Pagine: 352
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788804710134