"Viva la muerte!, abajo la inteligencia!" fu il grido di battaglia dei militari spagnoli che nel 1936 si ribellarono al governo della Repubblica. Per le passioni intense e la faziosità violenta che suscitò e per il coinvolgimento ideologico che caratterizzò i due schieramenti contrapposti, la guerra civile di Spagna fu una guerra diversa da tutte le altre. Le sue origini affondano nelle ingiustizie sociali che da secoli affliggevano questo paese, anche se a scatenare il conflitto vero e proprio fu l'incauta politica del fronte delle sinistre che vinse di misura le elezioni del 1936. Spinto dalle pressioni dei movimenti più radicali, il nuovo governo avviò un programma che avrebbe dovuto trasformare di colpo una società medievale in una democrazia ultramoderna: abolizione del latifondo, soppressione dell'insegnamento religioso, introduzione del divorzio, espulsione dei gesuiti, confisca dei beni ecclesiastici, persecuzione del clero... Tutto questo diede adito a una serie di violenze e attentati da ambo le parti, che culminò nella sollevazione dei militari. Ne scaturì una guerra civile che degenerò in una inaudita 'matanza' alla quale l'Europa assistette impotente e inorridita. La Germania nazista e l'Italia fascista si schierarono con il generale Franco, capo degli insorti, mentre migliaia di volontari antifascisti (fra i quali molti italiani) affluirono in territorio iberico per costituire le Brigate internazionali. Il contemporaneo intervento dell'Unione Sovietica in aiuto dei repubblicani trasformò il conflitto spagnolo da guerra tra democrazia e fascismo in guerra tra fascismo e comunismo: nelle file repubblicane si perpetrò il massacro di tanti onesti antifascisti colpevoli soltanto di non essere comunisti, e la sorte della Spagna venne giocata da Stalin sui tavoli diplomatici nell'esclusivo interesse della politica estera sovietica. Infine, la Repubblica fu sconfitta. Franco conquistò il potere e Mussolini, in risposta al mitico "No pasaran!" dei difensori della Repubblica, poté rispondere con un trionfante "Siamo passati!". Ricostruendo gli eventi in modo obiettivo e sfrondandoli da ogni sovrastruttura ideologica, Arrigo Petacco rievoca gli epici trentadue mesi di lotta sul fronte spagnolo: dall'assedio dell'Alcazar, al bombardamento di Guérnica, dalla battaglia di Guadalajara all'eroica resistenza di Madrid. Il suo racconto si sofferma in particolare sulla partecipazione degli italiani che combatterono sui due fronti, con tutte le implicazioni politiche che la contraddistinsero, senza trascurare i meriti spesso sottaciuti di tanti compatrioti antifascisti diventati in seguito vittime delle purghe comuniste o scomodi testimoni. La lotta sanguinosa e disperata combattuta dai difensori della Repubblica spagnola è stata trasfigurata in una romantica epopea, mentre la vittoria conseguita dagli avversari è divenuta l'incarnazione del male assoluto. Oggi è giunto il momento di rivisitare integralmente e da un angolazione totalmente nuova la storia di un conflitto controverso che non cessa di suscitare accese polemiche nell'ambito dell'attuale dibattito storico e culturale.
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Titolo: Viva la muerte! Mito e realtà della guerra civila spagnola 1936-39
Autore:
Arrigo Petacco
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 2006
Pagine:
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ISBN: 9788804560029