Nella primavera del 1179 un'imponente flotta di diciannove navi solca le acque del Mediterraneo diretta a Oriente. A bordo, una fanciulla di quasi nove anni dalla bellezza "diafana e cristallina". La meta del suo viaggio, che già si delinea all'orizzonte, è una città dalle possenti e inespugnate mura, dietro cui scintilla una moltitudine di colonne e cupole di chiese, sulle quali si erge magnifica quella della basilica di Santa Sofia: Costantinopoli, capitale dell'Impero bizantino che da secoli perpetua la gloriosa tradizione di Roma, centro universale della cristianità per la profusione delle sue reliquie. Agnès, così si chiama la fanciulla, è approdata sino a qui perché promessa in sposa dal padre, il re di Francia Luigi VII, al giovanissimo Alessio, figlio dell'imperatore di Bisanzio Manuele I, della dinastia dei Comneni. Sullo sfondo di questo matrimonio tra bambini un fitto intreccio di relazioni diplomatiche e di strategie d'alleanza volte ad arginare da un lato la supremazia di Federico I Barbarossa in Europa, dall'altro l'onnipresente minaccia islamica. L'ingresso della principessa a Costantinopoli, che l'accoglie festante in un tripudio di acclamazioni, significherà per lei la nascita a una nuova vita e la renderà una persona completamente diversa, persino nel nome. D'ora in poi non esisterà più Agnès di Francia ma solo Anna di Bisanzio e le sue sorti saranno indissolubilmente legate a quelle dell'Impero. Paolo Cesaretti elegge questa fanciulla venuta dal lontano Occidente a testimone privilegiato attraverso cui narrare la storia degli ultimi decenni di un Impero e della sua capitale, il cui splendore sarà sempre più offuscato da sanguinose congiure, conflitti intestini e da un inesorabile processo di disgregazione. Il suo racconto, intenso, ricco di sfumature e rigorosamente documentato, è anche il luogo d'incontro di molti altri racconti di importanti scrittori dell'epoca, bizantini e non solo. Dalla complessa trama di eventi storici che accompagnano la formazione della protagonista emerge il ritratto di una figura femminile che fu suo malgrado strumento di disegni più grandi di lei e conobbe, dapprima bambina e poi adolescente, vicende inaudite, sorprendenti e dolorose: nell'arco di pochi anni pianse la morte simultanea del padre e del suocero, fu vedova due volte, prima del giovane Alessio, ucciso proditoriamente, poi del sessantacinquenne Andronico, successore del precedente marito e mandante del suo omicidio. A quattordici anni, con l'ascesa al potere della dinastia degli Angeli, benché emarginata dalla carica imperiale, assistette con rara consapevolezza alle vicissitudini di un Impero ormai in via di disfacimento, fino alla Quarta Crociata che nel 1204, con la conquista di Costantinopoli, ne decretò il tramonto di grande potenza. Neppure allora Anna abbandonò la città in cui si era evoluta e trasformata, e contro l'assalto dei crociati ai loro 'confratelli cristiani d'Oriente' seppe 'resistere', facendosi interprete di un'identità bizantina profonda, destinata a perdurare nella cultura e nell'arte, oltre le ceneri dell'Impero perduto.
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Titolo: L'impero perduto. Vita di Anna di Bisanzio, una sovrana tra Oriente e Occidente
Autore:
Paolo Cesaretti
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 2006
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ISBN: 9788804526728