La letteratura garibaldina è fatta di libri di memorie; ricordi, note, impressioni che hanno al centro la figura di Garibaldi e le sue imprese, alle quali gli autori avevano partecipato. Libri scritti sul momento o a distanza di alcuni anni dagli avvenimenti; perfino vent'anni più tardi, come le Noterelle dell'Abba, dopo che i fatti si erano realizzati. A tenere il campo, negli scrittori garibaldini, sono i cinque sensi e, decisive, sono le sensazioni dell'autore: il suo porsi, con il proprio corpo, a contatto con la realtà, non solo per viverla, ma anche per misurarla, attraversandola e, in una parola, testimoniarla, dopo averla conosciuta. Viene in mente il nuovo criterio di percezione ottica sostenuto dalla contemporanea pittura dei macchiaioli, che scambiano non poche influenze reciproche con gli scrittori garibaldini (alcuni dei quali, come Costa o Toma, furono anche pittori. E, nella narrazione delle memorie garibaldine, traspare quello stesso realismo impressionistico in cui l'evidenza dell'oggetto, della figura, dell'atmosfera è ottenuta non con il disegno, ma con il colore, per contrasti di scuri e chiari. In una 'fedeltà alla prima impressione' che privilegia istintivamente l'intermittente. Perché, alla fine, è il solo modo per tentare di conoscere l'insieme: sulla traccia puntiforme ricomporre il quadro. (dall'Introduzione di Paolo Ruffilli)
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Titolo: Antologia di scrittori garibaldini
Autore:
Paolo Ruffilli,
P. Ruffilli
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 0
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788804409434