"Il sangue degli altri e il nostro è lo stesso sangue": un legame indissolubile unisce la nostra esistenza a quella degli altri, delle persone che ci sono più care e vicine, come di chi ci è sconosciuto e lontano. Scegliendo - o rifiutandoci di scegliere - siamo sempre responsabili dei nostri atti, di cui pure non possiamo prevedere le conseguenze. Quest'ansia morale che segna tutta la maturazione del protagonista, Jean Blomart, si fa più tesa e profonda allo scoppio della Seconda guerra mondiale, di fronte all'occupazione nazista di Parigi: ora più che mai ognuno deve scegliere, ognuno è responsabile. Ma è la giovane Hélène, vitale e appassionata, sfrontata e coraggiosa, forte sopratutto del suo amore per lui, ad essere ferita a morte in un'azione partigiana. Nulla potrà mai liberare Blomart da questo rimorso, nemmeno le parole che Hélène gli ripete nella sua agonia: "Sono stata io che ho voluto andarci". Eppure continuerà a lottare perché - ci dice Simone de Beauvoir attraverso questo romanzo - se si vuole che la vita abbia un senso e che la libertà esista, bisogna anche accettare "il rischio e l'angoscia", la colpa inespiabile che le nostre azioni comportano.
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Titolo: Il sangue degli altri
Autore:
Simone De Beauvoir,
Dianella Selvatico Estense
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 1991
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788804354345